60° anniversario del Liceo Racchetti
Il Liceo Classico “Alessandro Racchetti” di Crema
di Pietro Martini
(fonte: www.cremonasera.it del 27 febbraio 2022)
Quest’anno ricorre a Crema un anniversario importante: il sessantesimo anniversario del Liceo Classico “Alessandro Racchetti”, costituito nel 1962. In questa data infatti viene completato il ciclo degli studi liceali classici in città, con l’aggiunta dei tre anni scolastici della prima, seconda e terza Liceo Classico, mentre fino ad allora esisteva solo il biennio della quarta e quinta Ginnasio. Quello di sessant’anni fa è un avvenimento senz’altro molto rilevante ma che fa seguito a una storia precedente che vale la pena di raccontare.
“Languiscono senza alimento li spiriti di questa città, mentre i figli privi di maestri non hanno chi nutrisca in essi quel desiderio di sapere, che inutilmente per noi haverà collocato Iddio nel seno degli huomini; quindi senza disciplina, senza lettere, senza pietà si vedono vagabondi andar seguitando gl’inviti del senso”. È un brano tratto dalla delibera del Consiglio Generale della città di Crema in data 29 giugno 1653, con la quale si stabilisce di aprire due scuole pubbliche, una di Grammatica e un’altra di “Humanità”, una decisione presa con 65 voti favorevoli e 7 contrari. Dopo aver espresso le ragioni di questa scelta, la delibera indica il compenso di “due eccellenti Maestri” per la tenuta dei corsi, con onere a carico della Cassa delle Entrate del Sacro Monte di Pietà cittadino. Si tratta dell’origine della prima vera e propria struttura scolastica che oggi definiremmo di natura classica e umanistica in città. Sono quindi, in un certo senso, i primordi del futuro Liceo Classico di Crema, che deriverà nei secoli successivi dalle varie trasformazioni istituzionali e dagli assestamenti organizzativi di queste scuole originarie, attraverso un’evoluzione che seguirà le vicende locali e poi nazionali.
Nel 1664, per dare maggior impulso e stabilità a queste scuole, il Consiglio ottiene dal “Serenissimo Principe”, il Doge di Venezia, che l’insegnamento sia affidato ai padri Barnabiti, ossia ai chierici regolari di San Paolo, fissando i relativi conferimenti e sussidi. Queste e altre scuole dei Barnabiti trovano sede nell’ex convento dei Padri Umiliati, che sorgeva sull’area in fondo all’attuale piazza Moro e comprendeva anche lo spazio che occuperà poi dal Novecento l’Istituto Musicale Folcioni sul lato di levante. Questo convento, con annessa la chiesa di San Marino (una delle due esistenti in loco, quella più antica), soppressi gli Umiliati, era passato ai frati Agostiniani e quindi, nel 1655, al Monte di Pietà. Per questo motivo i padri Barnabiti possono, su concessione del Monte, insediarvisi e tenervi scuola. Più tardi, non bastando tali locali, si acquista un altro edificio vicino a San Marino, quello in cui il Ginnasio di Crema troverà nel tempo sede stabile, sul lato a mezzogiorno della piazza creata successivamente dalle demolizioni dei vari fabbricati preesistenti. Con vari aggiustamenti organizzativi e didattici, attraverso vicende legate anche agli avvenimenti cremaschi del tempo, questo insegnamento scolastico prosegue in città sino al termine della Repubblica di Venezia. Con l’avvento del periodo napoleonico, le attività di docenza sono tolte ai Barnabiti e la scuola viene secolarizzata, con l’assegnazione all’autorità municipale della sua titolarità. Dei Barnabiti resta lo stemma, forgiato in ferro, sopra il portone d’ingresso dell’edificio, oggi sede della scuola secondaria di primo grado “Giovanni Vailati”, entrando dall’attuale piazza Moro.
Anche nel campo dell’istruzione scolastica, il periodo napoleonico porta radicali novità e una generale revisione dei sistemi educativi, attraverso le vicende istituzionali e le normative della Repubblica Cisalpina, poi della Repubblica Italiana e quindi del Regno d’Italia. Vengono emanati vari provvedimenti riguardanti i Ginnasi, come la legge 4 settembre 1802, relativa alla pubblica istruzione, il successivo decreto del 13 novembre dello stesso anno, specifico per l’istruzione liceale e ginnasiale, e il decreto del 15 novembre 1808, che istituisce un Ginnasio in ogni Comune con più di 10.000 abitanti, il tutto modificato da successive disposizioni entrate in vigore a partire dal 1811. Il Ginnasio di Crema, impostato secondo i principi laici e le modalità organizzative del tempo, consolida la propria struttura e il suo ruolo di scuola di prim’ordine a livello cittadino. La componente femminile ha libero accesso agli studi e la composizione delle classi, pur manifestando una prevalenza di studenti di condizione agiata, di origine sia nobiliare che borghese, non è però in genere eccessivamente elitaria.
Con il passaggio del territorio cremasco all’Impero Austriaco e con la creazione del Regno Lombardo-Veneto, vengono introdotte diverse novità nell’istruzione pubblica e nell’insegnamento scolastico. Nel 1815 viene emanato il nuovo Codice Ginnasiale Austriaco. Però solo con l’anno scolastico 1818-1819 al Municipio di Crema viene richiesto di adempiere alle indicazioni contenute nella nuova normativa. Il Ginnasio di Crema durante la dominazione austriaca prevede sei classi, quattro di Grammatica e due di Umanità. Tra le materie principali ci sono italiano, lingua latina, storia, geografia, matematica, religione e lingua greca. Responsabile della scuola è un Prefetto, coadiuvato da un Vice Direttore. Nei decenni successivi la legislazione scolastica, le materie e i programmi subiscono modifiche rilevanti, delle quali però non è possibile dar conto in questa sede. Basti dire che il Ginnasio resta un’istituzione municipale ma che molti docenti sono dei sacerdoti. Anche i Prefetti appartengono di solito al clero, a causa del forte legame esistente tra l’amministrazione austriaca e le strutture religiose confessionali dell’epoca. Una situazione che cambia, almeno in buona parte, con l’avvento dell’indipendenza e dell’unità nazionale e con la creazione del Regno d’Italia.
Anche Crema diventa italiana e il Ginnasio viene riordinato in base alla Legge n. 3725 del 13 novembre 1859, nota come Legge Casati, poi estesa a tutto il territorio nazionale. Dopo le scuole elementari, spesso definite come la “scuola normale”, allora costituita da due bienni successivi, il primo dei quali obbligatorio, questa normativa prevede, tra le varie scuole del tempo, un Ginnasio e un Liceo Classico in due gradi: il primo grado ha una durata di cinque anni (1a, 2a, 3a, 4a e 5a Ginnasio) e il secondo grado ha una durata di tre anni (1a, 2a e 3a Liceo Classico). Come si è detto, a Crema esiste solo, per gli studi classici e umanistici, il Regio Ginnasio Municipale, corrispondente al predetto primo grado, senza il secondo grado liceale di durata triennale. I Prefetti sono sostituiti dai Direttori. Tra le materie principali ci sono italiano, latino, greco, storia, geografia, matematica e ginnastica (estesa dal 1878 alle femmine, con la Legge De Sanctis). Successivamente si introducono anche storia naturale, disegno e francese. I diversi insegnamenti sono distribuiti nel corso del ciclo di studi in vario modo e con aggiustamenti differenti nel tempo. Nel 1864 questo Ginnasio viene parificato ai Ginnasi governativi, equiparandolo così agli altri istituti ginnasiali nazionali, anche se soltanto dal 1907 il Ginnasio di Crema diventerà governativo a tutti gli effetti, con personale alle dirette dipendenze dello Stato e con obblighi a carico del Comune per quanto riguarda la disponibilità dei locali e altri oneri economici.
Nel 1889 il Ginnasio viene intitolato ad Alessandro Racchetti (1789-1854), insigne giurista, docente universitario di diritto e accademico di chiara fama. Una lapide posta sullo scalone dell’edificio, allora sede del Ginnasio e oggi sede delle “Vailati”, gli è intitolata nel 1891. Nei decenni che seguono non mancano le variazioni agli assetti organizzativi e ai programmi, anche se l’impianto resta fondamentalmente quello della Legge Casati. Infatti le riforme scolastiche intervenute successivamente, come ad esempio la riforma Coppino del 1877 e la riforma Orlando del 1904, riguardano soprattutto aspetti riferiti alla scuola dell’obbligo e alla vexata quaestio dell’insegnamento religioso.
Riguardo alla sede del Ginnasio, va notato come questa rimanga per lunghissimo tempo, salve alcune eccezioni, presso l’edificio posto sul lato di mezzogiorno dell’attuale piazza Moro, dopo i primi tempi presso l’area conventuale di San Marino. Questa sostanziale stabilità di sede era venuta meno negli anni dal 1821 al 1823, quando il Ginnasio era stato trasferito presso il palazzo Benzoni in via Civerchi, per consentire importanti opere di ristrutturazione degli ambienti della sede, ritenuti poco salubri e inadatti alle esigenze didattiche. In un’altra occasione, per un periodo più lungo, dal 1909 al 1919, il Ginnasio si trasferisce sull’altro lato della stessa piazza, quello di levante, dove nel frattempo si edifica anche l’Istituto Folcioni, inaugurato nel 1919. Il motivo è lasciare posto ad altre scuole (le scuole tecniche comunali) nel frattempo insediatesi nello stesso stabile, poi allocate altrove. Tuttavia, si può rilevare fino al 1962 una duratura e sostanziale continuità di presenza e di attività del Ginnasio presso la propria sede storica, quella dell’attuale piazza Moro, nell’edificio posto tra questa piazza e la retrostante via Ginnasio, così denominata a far tempo dal 1895 proprio per la presenza del Ginnasio.
Va detto che la piazza deriva da successive demolizioni, a partire da quella della seconda chiesa di San Marino (quella più recente), posta in fregio all’antico Ghirlo, nel 1868. Lo slargo urbano che se ne ricava diviene comunale nel 1869 e viene denominato dal municipio piazza Roma nel 1870. Nel 1881 vi è inaugurato il monumento a Vittorio Emanuele II. Nel 1887 viene demolita anche la prima chiesa di San Marino (quella più antica). Resta il nome del Santo, solo per qualche tempo, al vicolo di San Marino che congiunge la piazza alla via Ginnasio. Nel 1959 la piazza Roma diviene piazza Vittorio Emanuele II e dal 1978 viene intitolata ad Aldo Moro. Ma torniamo ora al nostro Ginnasio.
Con il fascismo, anche alla pubblica istruzione viene data una nuova impostazione, attraverso la riforma di Giovanni Gentile, basata su vari atti normativi approvati nel 1923, alcuni dei quali specificamente riferiti alle scuole superiori e in particolare ai Ginnasi e ai Licei. Il Ginnasio di Crema continua a essere articolato su cinque anni, diviso in due moduli, il primo di tre anni e il secondo di due anni. Manca sempre in città il Liceo Classico come scuola superiore, che ha durata triennale. Le modifiche introdotte dalla riforma Gentile sono rilevanti, da diversi punti di vista. Riguardano il corpo docente, le materie e l’organizzazione generale. Va detto che dopo i Patti Lateranensi una parte di questa normativa viene adeguata ai nuovi indirizzi confessionali del regime. Resta comunque l’impianto generale. La figura del Direttore lascia posto a quella del Preside. Dal 1923 al 1934 il Preside è mons. Luigi Corrado (1876-1970), uno dei due Presidi “storici” del nostro Ginnasio e poi Liceo Classico (l’altro è il prof. Ugo Palmieri). Gli alunni sono una settantina nel 1923. Al termine della presidenza di mons. Corrado sono circa centotrenta.
Un’altra riforma molto importante è quella portata dalla “Carta della Scuola”, approvata il 25 febbraio 1939, nell’ambito della riforma di Giuseppe Bottai. Viene istituita la scuola media triennale, che si inserisce dopo la scuola elementare e prima delle varie scuole superiori. Questo triennio unifica i corsi inferiori dei licei, degli istituti magistrali e degli istituti tecnici, lasciando in alternativa il percorso formativo costituito dalla scuola di avviamento professionale. Di conseguenza, dall’anno scolastico 1940-1941 i primi tre anni inferiori del Ginnasio cittadino diventano scuola media, che mantiene l’intitolazione ad Alessandro Racchetti. Le altre due classi ginnasiali, la quarta e la quinta, restano a Crema e consentono di avviare il successivo corso di studi liceale classico, continuando anch’esse a mantenere l’intitolazione ad Alessandro Racchetti e restando allocate nel medesimo complesso edilizio della scuola media. Per circa un ventennio, fino al 1962, la scuola media “Racchetti” e il Ginnasio “Racchetti” vedono unita la presidenza e la maggior parte delle infrastrutture scolastiche. In genere le sedute dei professori si svolgono congiuntamente per entrambe le scuole. Nel frattempo, dall’anno scolastico 1939-1940, è istituito a Crema il Regio Liceo Scientifico. La sua prima sede è presso l’Istituto Folcioni, poi dal 1947 questo Liceo è trasferito presso l’Istituto Magistrale, dove rimane fino all’edificazione della nuova sede di via Giardini (o Giardino), oggi via Palmieri.
I grandi cambiamenti istituzionali del secondo dopoguerra, che portano alla costituzione della Repubblica Italiana e ai nuovi assetti della pubblica amministrazione, sono all’origine anche della nuova legislazione in tema di pubblica istruzione. Sulla fondamentale distinzione tra la scuola media inferiore e la scuola media superiore, si incardinano i principali provvedimenti legislativi che riguardano anche l’ordinamento dei Ginnasi e dei Licei, mantenendo la sostanziale distinzione fra i tre anni della scuola media, divenuta “unica” dall’anno scolastico 1963-1964, in base alla Legge n. 1859 del 31 dicembre 1962 (emanata durante il governo Fanfani IV), e il biennio ginnasiale. Non è questa la sede, per motivi di spazio, per dar conto delle numerose e non sempre positive “ondate” di riforme e controriforme attuate in quei decenni riguardo alla scuola pubblica, susseguitesi spesso senza i necessari adeguamenti organizzativi, gestionali e didattici delle strutture scolastiche interessate da tali modifiche legislative. Basti qui citare la successiva normativa sulla liberalizzazione degli accessi universitari e dei piani di studio, basata sulla Legge n. 910 dell’11 dicembre 1969, la cosiddetta Legge Codignola, che apre gli accessi a tutte le facoltà per tutti gli studenti con il diploma di qualsiasi scuola media superiore. Una delle conseguenze è che non è più necessario aver ottenuto il diploma di maturità al Liceo Classico per iscriversi a certe facoltà universitarie e quindi a determinati corsi di laurea.
Tornando alla specifica situazione cremasca, avviene che fino ai primi anni Sessanta gli studenti intenzionati a proseguire il loro corso di studi classico frequentino a Crema i due anni ginnasiali e completino poi gli studi con il triennio liceale presso il Liceo Classico “Pietro Verri” di Lodi, il Liceo Classico “Daniele Manin” di Cremona o altri Licei Classici di Milano o dei capoluoghi di provincia vicini a Crema. E questo con non pochi disagi per studenti e famiglie, se non anche, a volte, con decisioni di diversi orientamenti di studi su scuole già presenti in città e quindi di frequenza più agevole, come il Liceo Scientifico o, soprattutto per le ragazze, l’Istituto Magistrale. L’analisi degli Annuari di quei Licei è rivelatrice. Ad esempio, l’Annuario del 1957 del Liceo “Pietro Verri”, edito nella ricorrenza centenaria del 1857, riporta i nominativi di numerosi studenti cremaschi diplomatisi presso quel Liceo, soprattutto nel secondo dopoguerra. Anche se, a ben vedere, diversi studenti cremaschi risultano aver conseguito la licenza liceale presso questa scuola sin dall’ultimo quarto dell’Ottocento. Inizia così a formarsi a Crema un movimento di opinione pubblica tendente a ottenere la costituzione in città di un vero e proprio Liceo Classico, completo fino alla maturità finale.
Le tappe del cammino percorso dalla metà degli anni Cinquanta per dare vita alla nuova istituzione scolastica sono evidenziate da una serie di corrispondenze e prese di posizione tra il Ministero della Pubblica Istruzione, il Provveditorato agli Studi di Cremona e il Comune di Crema. Si verificano anche numerosi interventi, nelle varie sedi competenti e a vari livelli politici e amministrativi, da parte di esponenti locali e personalità culturali che caldeggiano la fondazione del Liceo Classico a Crema. Soprattutto dal 1958 queste richieste e pressioni divengono molto forti e uno dei principali ispiratori e animatori di questo fronte di opinione è il prof. Ugo Palmieri (1915-1984). Le trattative per l’istituzione del Liceo Classico si fanno più serrate nel 1960. Il prof. Ugo Palmieri è allora Capo d’Istituto alle Magistrali di Crema ed è in stretto contatto, anche a questi fini del nuovo Liceo, con mons. Giovanni Bonomi, già docente delle Magistrali e divenuto Preside del Liceo Scientifico di Crema nell’anno scolastico 1960-1961. Questo Liceo ha ora la propria sede presso la nuova struttura scolastica di via Giardini, appena completata. Esiste ancora la palestra costruita in epoca fascista e quindi manca gran parte del fronte dell’edificio lungo la via Stazione. La palestra sarà demolita nel 1980 e solo negli anni successivi sarà prolungata la parte di edificio posta sul lato a settentrione.
Il riconoscimento del Liceo Classico “Alessandro Racchetti” di Crema avviene con il Decreto del Presidente della Repubblica (allora Antonio Segni) in data 17 settembre 1962, poi registrato alla Corte dei Conti il 24 agosto 1963. Le lezioni iniziano il giorno 8 ottobre 1962, con l’ingresso in aula anche degli studenti che accedono alla prima classe del triennio liceale. Ci sono in tutto tre classi attivate come sezioni uniche: la quarta Ginnasio, con dieci alunni, la quinta Ginnasio, con quattordici alunni, e la prima Liceo, con undici alunni, in tutto trentacinque studenti frequentanti, a cui si aggiungono complessivamente nove privatisti. Il nuovo Liceo è allocato presso l’edificio di via Giardini dove già ha sede il Liceo Scientifico. Per il suo primo anno di vita, l’anno scolastico 1962-1963, il Liceo Classico ha come Preside mons. Giovanni Bonomi, che è anche Preside del Liceo Scientifico. Dal successivo anno scolastico 1963-1964, diventa Preside del Liceo Classico il prof. Ugo Palmieri, che lascia il suo incarico presso l’Istituto Magistrale e ricopre questo ruolo fino all’anno scolastico 1979-1980. L’ingresso ai due Licei è opposto a quello che sarà successivamente utilizzato: allora (e per parecchi anni) al Liceo Scientifico si accede dalla passerella situata in posizione più vicina ai giardini pubblici, posti a meridione, mentre al Liceo Classico si accede dalla passerella situata in posizione più vicina alla via Stazione, che si trova a settentrione.
Dall’anno scolastico 1962-1963 è dunque possibile frequentare l’intero Liceo Classico restando a Crema. I primi studenti a conseguire la maturità, svolgendo completamente a Crema il proprio ciclo di studi, si diplomano quindi al termine dell’anno scolastico 1964-1965. Sono solo otto, quattro maschi e quattro femmine, più un privatista maschio. Per motivi organizzativi concernenti la commissione d’esame e altri aspetti interni all’ordinamento scolastico, questi primi diplomandi del nuovo Liceo di Crema devono però sostenere gli esami di maturità presso il Liceo Classico “Daniele Manin” di Cremona. Gli alunni del Liceo Classico “Alessandro Racchetti” aumentano velocemente negli anni successivi, a riprova della evidente necessità di questo Liceo Classico per Crema e per il suo territorio. Dieci anni dopo la sua nascita, nel 1972, il Liceo Classico di Crema ha infatti duecentocinquanta alunni, su due sezioni. Quando il Liceo viene costituito nel 1962, le due classi quarta e quinta Ginnasio, come si è detto, gli sono ovviamente subito accorpate, mentre le prime tre classi continuano a formare la scuola media ancora transitoriamente intitolata ad Alessandro Racchetti, che dal 1966 viene intitolata a Giovanni Vailati. A questa storica istituzione scolastica, dove è Preside dal 1945 l’eccellente prof.ssa Angela Giampietro, che ne resta alla guida per decenni, stabilmente affiancata da un corpo docente di prim’ordine, vengono poi aggiunte altre scuole medie inferiori cittadine più recenti. Le “Vailati” restano comunque la scuola media tradizionale di molte generazioni di cremaschi e di molte famiglie del centro storico. L’anno scolastico successivo alla creazione del Liceo Classico di Crema, l’anno 1963-1964, è quello in cui diventa operativa l’abolizione della scuola di avviamento professionale e inizia a tutti gli effetti, come si è detto in precedenza, la scuola media estesa a tutti gli studenti italiani, definita allora per questo motivo come “media unica”. Nei suoi sessant’anni di esistenza, il Liceo Classico “Alessandro Racchetti” di Crema vive diversi periodi temporali che rispecchiano sia le modifiche istituzionali apportate alla pubblica istruzione nazionale, sia l’evoluzione della realtà sociale, economica e culturale di Crema e del suo territorio.
Sin da subito, il Liceo diviene meta di studenti provenienti dai paesi vicini e a volte anche da ambiti territoriali più distanti. Per la storia di queste vicende si possono consultare, oltre agli apparati archivistici contenenti le fonti documentali originarie presso il Liceo e presso gli altri archivi pubblici di riferimento, diversi testi a stampa pubblicati nel corso del tempo. Tra i molti, si veda soprattutto, di Ilaria Lasagni (diplomata al “Racchetti” nel 1972), “Educare la mente e il cuore. Il Liceo classico A. Racchetti di Crema fra storia e memoria”, Marsilio 2004. Sulla parte del Ginnasio, sono innumerevoli i contributi a stampa, tra i quali basti citare il più recente, di autori vari, “Crema e il suo Ginnasio”, Grafin 2016. Di notevole interesse sono gli Annuari del Ginnasio e del Liceo Classico “Alessandro Racchetti”. Si segnalano in particolare quelli del 1924 e del 1987. Quest’ultimo, che riporta anche alcuni testi di quello del 1924, consente un’utile disamina delle presidenze, degli incarichi di docenza e della composizione delle varie classi nel primo e fondamentale venticinquennio di vita di questo Liceo cittadino. La presidenza del prof. Ugo Palmieri, durata a lungo e molto positiva, rappresenta una parte rilevante di questo quarto di secolo. Innumerevoli sono i meriti della conduzione di questo Preside, nei suoi sedici anni di dirigenza. Basti qui citare la sua intelligente e ben riuscita opera di gestione, controllo e contenimento di taluni comportamenti studenteschi durante gli anni della contestazione giovanile, a partire dalle prime manifestazioni cremasche nell’autunno del 1968 fino al lororapido esaurirsi tra la fine del 1972 e il 1973. Per questa parte specifica, si veda Insula Fulcheria, anno 2020, pp. 79-103. Ben peggiori sono gli esiti della contestazione studentesca al Liceo Scientifico, in presenza di una diversa presidenza, di un corpo docente più sindacalizzato e, di conseguenza, anche di differenti modelli comportamentali da parte delle leadership studentesche e quindi da parte delle maggioranze da loro influenzate.
Nell’anno scolastico 1980-1981 diventa Preside del Liceo Classico di Crema, per due anni, la prof.ssa Paola Milani Cazzaniga, un’altra ottima figura istituzionale, già molto apprezzata come insegnante durante il periodo precedente e di ruolo all’interno dello stesso Liceo dall’anno scolastico 1968-1969.
Seguono poi altri Presidi, per periodi brevi e poco significativi. Sono anni nei quali i nuovi organi scolastici introdotti negli anni Settanta dalle ulteriori riforme della pubblica istruzione (a partire dai Consigli d’Istituto: al Liceo Classico di Crema questo organo inizia a operare dal 1975) e la progressiva burocratizzazione delle strutture scolastiche finiscono col modificare notevolmente l’organizzazione del Liceo. I programmi e le metodologie di studio cambiano spesso e non sempre in meglio.
Inoltre, sempre di più viene diffusa, anche a Crema, la stolta fola di una presunta inutilità degli studi classici e umanistici, a favore di quelli scientifici e tecnici. Una sciocchezza propalata dai nuovi miti tecnologici. Ciò nonostante, il Liceo Classico “Alessandro Racchetti” continua a svolgere in modo valido e proficuo la propria missione istituzionale e a rappresentare, in città e nel territorio circostante, il luogo formativo di buona parte delle eccellenze culturali cremasche e della classe dirigente locale.
Il 4 novembre 2000 viene costituita la Associazione degli ex Alunni del Liceo Ginnasio “Alessandro Racchetti” di Crema. Nel 2002, nel quarantesimo anniversario della costituzione del Liceo Classico a Crema, la via Giardini, dove ha sede il Liceo Classico, viene intitolata al suo Preside più benemerito, il prof. Ugo Palmieri.
Dalla metà degli anni Novanta iniziano anche a Crema, come in molte parti d’Italia, i riassetti strutturali e organizzativi basati sugli accorpamenti delle varie realtà scolastiche esistenti. In pochi anni il Liceo Classico “Alessandro Racchetti” procede all’accorpamento dell’Istituto Magistrale e a quello del Liceo Linguistico. Vengono attivati gli indirizzi di studio del Liceo Socio-psico-pedagogico e del Liceo delle Scienze Sociali. Per diversi anni l’offerta formativa del nostro Liceo rimane conseguentemente articolata in quella tradizionale del Liceo Classico e in queste aggiuntive diversificazioni liceali. L’accorpamento delle Magistrali (denominate da allora secondo le locuzioni didattiche più in voga) al “Racchetti” induce inizialmente a una certa perplessità generale ma poi l’operazione avviene in modo positivo e porta a risultati validi. Sono gli anni del Preside prof. Giambattista Rossi e della Preside prof.ssa Giovanna Alquati. Da ultimo, ed è storia di questi anni, viene costituito l’Istituto di Istruzione Superiore “Racchetti-Da Vinci”, che comprende il Liceo Classico “Alessandro Racchetti”, il Liceo Scientifico “Leonardo Da Vinci” e il Liceo Linguistico, quest’ultimo considerato dai vari PTOF (Piani Triennali Offerta Formativa), come quello più recente del triennio 2022-2025, non come una “tipologia” di Liceo a parte ma come uno dei due “indirizzi di studio”, insieme a quello di tipo classico e umanistico, esistenti nell’ambito del Liceo Classico “Alessandro Racchetti”. Gli altri corsi di studio che facevano capo alla precedente struttura scolastica vanno a far parte dell’Istituto di Istruzione Superiore “Bruno Munari” (in pratica, il Liceo Artistico), accorpandosi a questa scuola con la denominazione di Liceo delle Scienze Umane e di Liceo Economico-Sociale. Non mancano le discussioni in proposito e si parla esplicitamente, sulla stampa locale e in vari contesti pubblici cittadini, di “amputazione” e “trapianto” di questi due indirizzi di studio da un istituto scolastico a un altro per motivi alquanto discutibili, senza alcun coinvolgimento della cittadinanza e per un mero “gioco di pedine”. Alla fine, l’operazione si compie e l’I.I.S. “Bruno Munari” accresce la sua area di competenza didattica e il proprio bacino di utenza studentesca, acquisendo l’importante plesso scolastico delle ex-Magistrali situato all’interno del centro storico cittadino.
I Presidi oggi non si chiamano più in questo modo ma Dirigenti Scolastici. Dopo il prof. Celestino Cremonesi, succeduto alla prof.ssa Giovanna Alquati, è attualmente il prof. Claudio Venturelli a essere il Dirigente Scolastico dell’I.I.S. “Racchetti-Da Vinci” (a partire dall’anno scolastico 2018-2019). Il nostro Liceo viene così ad avere un Dirigente Scolastico diplomato presso lo stesso “Racchetti” (nell’anno 1981) e già docente presso la nostra scuola (per tredici anni, dall’anno scolastico 2001-2002 all’anno scolastico 2013-2014). Nonostante il contesto di accorpamenti, scorpori e riassetti vari a cui prima si è fatto cenno, con tutte le immaginabili conseguenze di natura organizzativa, il Liceo Classico “Alessandro Racchetti” continua oggi a svolgere il proprio compito istituzionale e sociale, formando le nuove generazioni di studenti che a Crema e nel territorio circostante (ma provenendo anche da altre province) decidono di seguire un corso di studi rivolto al futuro e aperto all’innovazione e al mondo di domani ma al tempo stesso dotato di solide basi culturali di tipo classico e umanistico, nella consapevolezza che la migliore preparazione possibile per un ottimo futuro è basata anche sulla comprensione e sugli insegnamenti di un ottimo passato.
I sessant’anni del Liceo Classico “Alessandro Racchetti” di Crema rappresentano solo l’ultima tappa di un lungo cammino che dalla metà del Seicento ha portato il nostro Ginnasio e poi il nostro Liceo a rappresentare per la città di Crema e per il suo territorio qualcosa di molto importante, un pezzo di Storia cittadina che guarda al futuro senza dimenticare le proprie radici, un esempio di Scuola in grado di istruire, formare e sviluppare in modo corretto e valido le generazioni che succederanno alla nostra, nella difficile sfida per una società sempre più libera e giusta e per un mondo migliore.
Ultima revisione il 17-09-2024 da OMAR COMINELLI